Maria di Sicilia

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Maria di Sicilia
La regina Maria
Regina di Trinacria
Stemma
Stemma
In carica27 luglio 1377 -
25 marzo 1401[1]
PredecessoreFederico IV
SuccessoreMartino I il Giovane
Duchessa di Atene e di Neopatria
In carica1377 - 1388
(con Pietro IV d'Aragona dal 1381)
PredecessoreFederico IV
SuccessoreNeri I Acciaiuoli
Nome completoMaria d'Aragona
NascitaCatania, 2 luglio 1363
MorteLentini, 25 marzo 1401
SepolturaChiesa Immacolata Concezione, Lentini
Casa realeAragona di Sicilia
PadreFederico IV di Sicilia
MadreCostanza d'Aragona
ConsorteMartino I di Sicilia
FigliPietro
ReligioneCattolicesimo

Maria di Sicilia, detta anche d'Aragona[2] (Catania, 2 luglio 1363Lentini, 25 marzo 1401), è stata duchessa di Atene (dal 1377 al 1388) e Neopatria (dal 1377 al 1391), e regina di Sicilia o Trinacria, dal 1377 al 1401.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La regina di Sicilia Maria

Era l'unica erede del re di Trinacria e duca di Atene e di Neopatria, Federico IV, il Semplice[3], e di Costanza d'Aragona, figlia primogenita del re di Aragona, di Valencia, di Maiorca, di Sardegna e di Corsica e Conte di Barcellona e delle altre contee catalane Pietro IV il Cerimonioso, e della sua prima moglie, Maria di Navarra[4][5][6][7].

La regina Maria con Martino

Era venuta al mondo nel castello Ursino di Catania. Sua madre, Costanza d'Aragona, morì in seguito al parto, dopo la sua nascita (secondo alcune fonti pochi giorni, secondo altre alcuni mesi), per cui Maria rimase subito orfana[5]. Il padre di Maria morì nel luglio del 1377 e quindi lei ereditò la corona del regno di Sicilia e i ducati di Atene e Neopatria, all'età di circa quindici anni, sotto la tutela di Artale I Alagona, gran giustiziere del regno e signore di Paternò, già padrino di battesimo e bàiuolo (tutore) di Maria, che da Federico era stato nominato reggente del regno in suo nome.
La cosa però era giudicata illegale, in quanto il bisnonno di Maria, il re di Sicilia, Federico III, aveva proibito la discendenza per linea femminile[5] e quindi l'ostilità degli altri grandi baroni siciliani lo costrinsero a formare il "Consiglio o Governo dei quattro Vicari" formato, oltre che da lui stesso anche dai leader degli altri potentati siciliani: Francesco II Ventimiglia di Castello Maniaci conte di Geraci, Manfredi III Chiaramonte conte di Modica e Guglielmo Peralta conte di Caltabellotta.

Essi avrebbero dovuto interessarsi al “buon governo dello Stato”, e a quella pace politica, che derivava allora proprio dall'equilibrio di potere delle due avverse fazioni, quella "latina" e quella "catalana". Avrebbe dovuto essere nelle intenzioni un governo collettivo; ma non fu così. Ognuno governò nei propri possedimenti: gli Alagona a Catania e in quasi tutta la Sicilia orientale, i Chiaramonte a Palermo e in quasi tutto il Val di Mazara, i Ventimiglia nelle Madonie e i Peralta nella contea di Sciacca e Caltabellotta. Ma prima ci fu la corsa all'accaparramento delle proprietà del Demanio regio e delle terre dei baroni “non allineati”. Artale Alagona però aveva un vantaggio in più. Nel castello Ursino di Catania cresceva sotto la sua protezione la figlioccia Maria che ormai era in età da marito e il Vicario del regno aveva già scelto per lei un ottimo partito: il duca di Milano Gian Galeazzo Visconti, per legare la Sicilia al contesto italiano, ma vi fu una tenace opposizione di alcuni baroni, che preferivano l'influenza spagnola. Fra questi il nobile Guglielmo Raimondo Moncada conte di Augusta che rapì la regina dal Castello Ursino di Catania, nella notte del 23 gennaio 1379, per evitare il matrimonio, con l'approvazione e l'aiuto del re della Corona d'Aragona, Pietro IV d'Aragona, che l'anno prima aveva inviato una flotta in Sicilia[5]. In seguito Pietro IV prese il controllo della situazione, nominando viceré il proprio figlio, Martino I il Vecchio[5].

Maria fu quindi condotta al castello di Licata dove rimase circa due anni; poi trasferita dal Moncada nel castello di Augusta dove rimarrà assediata da Artale Alagona per altri due anni. Le furono sottratti da Pietro IV i ducati di Atene e Neopatria, di fatto governati dagli aragonesi, poi perduti, rispettivamente, nel 1388 e nel 1391[5].
Infine Maria fu liberata da una squadra navale aragonese che era arrivata in Sicilia, nel corso del 1382, ed aveva sconfitto la flotta milanese, sventando così il tentativo di matrimonio col Visconti[5]. Maria fu trasferita prima in Sardegna e infine a Barcellona[5], alla corte del re Pietro IV d'Aragona dove, nel 1391, il 24 giugno, fra le proteste dei baroni siciliani e del Papa Urbano VI, nemico degli aragonesi in quanto avevano riconosciuto l'antipapa Clemente VII, sposò l'erede della contea di Luna, e delle signorie di Segorbe e Ejérica, Martino il Giovane[5], figlio primogenito del futuro re di Aragona, di Valencia, di Maiorca,di Sardegna e di Corsica e Conte di Barcellona e delle altre contee catalane Martino I il Vecchio[8] (1356-1410), e della sua prima moglie Maria de Luna (figlia del conte de Luna e signore di Segorbe (Castellón), don Lope de Luna, e di Brianda d'Agaout) e nipote di Giovanni I di Aragona.

L'anno successivo (1392) Martino il Giovane e la regina Maria I sbarcarono in Sicilia e furono incoronati nella cattedrale di Palermo. Martino, comunque dai siciliani era considerato un usurpatore, e i nobili uniti nel giuramento di Castronovo, gli si opposero, ribellandosi.
Allora il re di Aragona, Giovanni I, inviò in Sicilia una flotta agli ordini del suocero di Maria, Martino il Vecchio, che portò alla conquista di Trapani e Palermo, ma non riuscì a sconfiggere gli oppositori, che avrebbero resistito sino al 1398, anno in cui ritornò la pace e Maria e Martino il Giovane poterono governare nuovamente tutta l'isola[9]. Maria I, sopravvissuta al suo figlio unico, Pietro (1398-1400), morì di peste nel castello di Lentini il 25 maggio 1401. Con lei si estinse la dinastia aragonese-sicula, iniziata col bisnonno, Federico III d'Aragona.
Alla sua morte, il marito Martino I il Giovane fu nuovamente proclamato re, e così la corona degli aragonesi di Sicilia passò agli aragonesi di Spagna. Con la morte di Martino I, in Sardegna, il trono passò a suo padre, Martino il Vecchio, che era già re di Aragona, rimanendo definitivamente a questa dinastia. La Sicilia divenne quindi un regno della Corona d'Aragona e perse l'indipendenza che aveva conquistata dopo la rivolta dei Vespri.

Maria discendeva direttamente (come suo marito) da Pietro III d'Aragona e Costanza di Hohenstaufen, ultima della stirpe sveva. Fu sepolta nella attuale Chiesa dell'Immacolata a Lentini e successivamente nella cappella della Madonna del Rosario (Duomo di Catania): condivide il grande sarcofago con il re Federico III, con il re Ludovico, con il duca di Randazzo e il piccolo Federico, suo figlio. Martino I il Giovane, che si risposò con Bianca di Navarra, giace, invece, in un artistico mausoleo del duomo di Cagliari.

Figli[modifica | modifica wikitesto]

Martino e Maria di Sicilia ebbero un solo figlio:[9][10][11]

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Federico III di Sicilia Pietro III d'Aragona  
 
Costanza II di Sicilia  
Pietro II di Sicilia  
Eleonora d'Angiò Carlo II di Napoli  
 
Maria d'Ungheria  
Federico IV di Sicilia  
Ottone III del Tirolo Mainardo II di Tirolo-Gorizia  
 
Elisabetta di Wittelsbach  
Elisabetta di Carinzia  
Eufemia di Slesia Enrico V di Slesia  
 
Elisabetta di Kalisz  
Maria di Sicilia  
Alfonso IV d'Aragona Giacomo II d'Aragona  
 
Bianca di Napoli  
Pietro IV d'Aragona  
Teresa di Entenza Gombaldo di Entenza  
 
Costanza di Antillón  
Costanza d'Aragona  
Filippo III di Navarra Luigi d'Évreux  
 
Margherita d'Artois  
Maria di Navarra  
Giovanna II di Navarra Luigi X di Francia  
 
Margherita di Borgogna  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dal 1392 insieme al marito Martino I.
  2. ^ Maria anche in aragonese, in catalano, in portoghese, in basco, in tedesco e in fiammingo, María in spagnolo, in galiziano, in asturiano, Mary in inglese e Marie in francese.
  3. ^ Questi era il figlio maschio secondogenito del re di Trinacria, Pietro II, quarto sovrano della dinastia aragonese e di Elisabetta di Carinzia, figlia di Ottone III del Tirolo e di Eufemia di Slesia-Liegnitz.
  4. ^ Maria di Navarra era figlia della regina di Navarra, Giovanna II e di suo marito, Filippo, conte di Évreux, Conte d'Angoulême e di Mortain.
  5. ^ a b c d e f g h i (EN) Reali di Sicilia
  6. ^ (EN) Casa di Barcellona- genealogy Archiviato il 3 maggio 2011 in Internet Archive.
  7. ^ (DE) Federico IV (III) di Sicilia genealogie mittelalter Archiviato il 20 agosto 2004 in Internet Archive.
  8. ^ Martino I il Vecchio era il figlio maschio secondogenito del re d'Aragona, di Valencia e di Sardegna, conte di Barcellona, di Urgell, di Empúries e delle altre contee catalane, Pietro IV il Cerimonioso e della sua terza moglie, Eleonora di Sicilia, figlia terzogenita di Pietro II.
  9. ^ a b (EN) Reali di Aragona
  10. ^ (EN) Casa di Barcellona- genealogy
  11. ^ (DE) Maria I di Sicilia genealogie mittelalter Archiviato il 20 agosto 2004 in Internet Archive.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Beccaria, Spigolature sulla vita privata di re Martino in Sicilia, Palermo 1894.
  • Maria Rita Lo Forte Scirpo, C'era una volta una regina… : due donne per un regno: Maria d'Aragona e Bianca di Navarra, Napoli: Liguori, 2003, ISBN 88-207-3527-X.
  • Guillaume Mollat, I papi di Avignone il grande scisma, in Storia del mondo medievale, vol. VI, 1999, pp. 531–568.
  • Rafael Altamira, Spagna, 1412-1516, in Storia del mondo medievale, vol. VII, 1999, pp. 546–575.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Regina di Sicilia o Trinacria Successore
Federico IV 1377-1401
Dal 1392 col marito Martino I
Martino I
Predecessore Duchessa di Atene Successore
Federico IV 1377-1388
Dal 1381 con Pietro IV di Aragona
Neri Acciaiuoli I
Predecessore Duchessa di Neopatria Successore
Federico IV 1377-1387
Dal 1381 con Pietro IV di Aragona
Neri Acciaiuoli I
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